Vermicoltura: una piccola guida per iniziare

vermicoltura

In quest’articolo dedicato alla vermicoltura potrai trovare le seguenti informazioni:

  • perché allevare lombrichi;
  • quali specie sono più comunemente allevate;
  • come avviene la riproduzione nei lombrichi.
  • cosa mangiano i lombrichi.

Perché allevare lombrichi

La lombricoltura è un’attività allevatoriale che può essere condotta sia a livello hobbistico che professionale.

È particolarmente indicata per imprese agricole biologiche che vogliono autoprodurre vermi compost (humus) smaltendo i residui organici prodotti dalle loro attività.

È un’attività indicata anche per gli allevatori hobbistici e professionali che vogliono avviare un allevamento per riprodurre lombrichi da usare come esche per la pesca e per gli allevatori di avicoli e tartarughe, per cui i lombrichi sono un concentrato di proteine con una bassa percentuale di grassi.

Le specie più comunemente allevate in vermicoltura

Le specie più allevate sono: Eisenia andrei e gli Eisenia fetida

Alcune cose da sapere per allevare correttamente queste specie

15-25°C è la temperatura ideale per la produzione di vermi compost.

A 20-25°C i lombrichi si riproducono.

Sotto i 4°C vanno in letargo

La temperatura minima della lettiera per mantenere i lombrichi in completa attività è attorno ai 10 gradi.

L’umidità della lettiera deve essere del 80-85%, mentre il ph compreso tra 5-7.

La riproduzione nei lombrichi

I lombrichi sono animali ermafroditi imperfetti, hanno entrambi gli organi riproduttivi ma non possono autofecondarsi, necessitano quindi di un altro lombrico per riprodursi.

Si accoppiano circa ogni 7 giorni, durante l’accoppiamento rimangono immobili anche per un quarto d’ora, si scambiano spermatozoi che non fertilizzano immediatamente le uova ma si depositano nel clitello, una cintura posta a circa un terzo della lunghezza del corpo.

Il numero di uova fecondate varia da 4 a 20 e sono contenute in una capsula che si dischiude dopo un periodo compreso tra le 3 e le 4 settimane. I piccoli lombrichi nascono di colore bianco, ma già dal terzo giorno assumono un colore tendente al roseo. Raggiungono la maturità sessuale dopo 45-50 giorni.

Considerando l’intervallo che trascorre tra un accoppiamento e l’altro e il numero medio di uova fecondate, un lombrico sessualmente maturo può generare in un anno da 200 a oltre 1000 nuovi lombrichi se allevato al coperto e in condizioni ottimali per 12 mesi, da 140 a 700 nel caso di allevamenti all’aperto, condizione nella quale l’attività riproduttiva si ferma per circa tre mesi, da dicembre a inizio marzo.

L’alimentazione dei lombrichi

A titolo di esempio ecco cosa possono mangiare: verdura; frutta; fondi del caffè; contenuto delle bustine di tè; gusci di uovo frantumati, pane; piccole quantità di cartoni e carta dei giornali quotidiani. Negli allevamenti all’aperto si può utilizzare il letame fermentato (2-7 mesi) che garantisce una maggiore omogeneità e un prodotto finale con caratteristiche chimiche migliori.

I lombrichi si cibano di materia organica che sia già in avanzata fase di decomposizione, con un ph di circa 7. Per questo il miglior modo per fornire il cibo ai lombrichi è triturare le varie sostanze e mescolarle tra loro, preparando un cumulo di compostaggio in cui lasciarle prima di darle ai lombrichi.

Se si vuole sperimentare un alimento nuovo è meglio metterlo solo in un angolo della lettiera, così da osservare se i lombrichi lo evitano o meno.

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