Il momento del parto nella vacca da latte

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Il parto è un momento importante per tutte le aziende da esso può dipendere il futuro dell’impresa. Dopo avervi parlato del parto nella capra ho deciso di affrontare quest’argomento anche per le vacche da latte.

La vacca è una specie poliestrale annuale , cioè presenta cicli estrali ogni 21 giorni per tutto l’anno, la gravidanza varia dai 280 ai 290 giorni, la durata è influenzata dall’ordine di parto, dalla razza e dal sesso del nascituro.

Generalmente il parto si conclude con la nascita di un vitello, ma è possibile anche che si verifichi un parto gemellare e più raramente con tre vitellini.

I segnali che anticipano il parto nella vacca

È molto importante conoscere quando la vacca è prossima al parto, in questo modo si può sapere quando è necessario fermarsi in azienda per assistere ed eventualmente intervenire in caso di necessita.

I segnali che indicano che il lieto evento è vicino  sono:

  • il rigonfiamento della mammella,
  • arrossamenti e rigonfiamenti delle labbra vulvari,
  • rilassamento dei legamenti che si estendono dalle vertebre caudali alle punte ischiatiche,
  • fuoriuscita di filamento vischioso dalla vulva,
  • irrequietezza.

Sala parto

Prima che il parto abbia luogo la bovina deve essere messa in un box della stalla isolato che potrebbe essere definito “sala parto”. In diverse realtà aziendali le vacche partoriscono nello stesso box delle asciutte con rischi di mortalità superiore.

La sala parto deve essere un box con tanta paglia pulita e una superficie tale che la vacca possa avere libertà di movimento. Il box deve essere attrezzato con armadietto con disinfettanti, saponi, medicinali per le prime cure al vitello, cordino da tiro e un rotolo di carta per asciugarsi e pulire le mani

Le fasi del parto nella vacca

Fase dilatante

Dura da 3 a 6 ore e si manifesta con alternanza tra contrazioni e momenti di tranquillità.

 In questa fase il vitello si mette nella posizione corretta per la nascita. Le prime doglie compaiono una ogni 15 minuti, mentre nelle ultime 2 ore si intensificano fino a diventare 7 in 15 minuti.

L’animale è irrequieto e gli atti respiratori si fanno più frequenti. Con la rottura del primo sacco delle acque si passa nella seconda fase del parto.

Fase espulsiva

All’apertura della vulva spunta il sacco amniotico al cui interno si intravedono gli zoccoli.

In questa fase si intensificano le contrazioni, la schiena si incurva e la bovina sposta gli arti sotto di sé nella fase della spinta.

La pressione che il feto esercita sulla cervice induce l’ipofisi a rilasciare ulteriore ossitocina che non fa altro che aumentare le contrazioni dell’utero (RIFLESSO DI FERGUSON).

 Il momento più difficoltoso per la partoriente è il passaggio della testa del vitello. Il liquido amniotico fuoriuscito dalla seconda borsa delle acque agisce in questo momento da lubrificante.

In una fase successiva, la pressione esercitata dal bacino sul torace del vitello permette la fuoriuscita del muco dalle vie respiratorie del vitello stesso.

Questa fase dura dalle 2 alle 4 ore

Fase di secondamento

Dopo la nascita del vitello l’utero continua a contrarsi per permettere l’eliminazione degli invogli fetali. In genere questa fase, detta secondamento, avviene entro 6-12 ore dal parto.

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