L’allattamento naturale del capretto

 

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Dopo avervi parlato dell’allevamento del capretto separandolo dalla madre, in questo articolo vi spiego come si gestisce l’allattamento naturale.

Quello naturale è il tipo di allattamento che comporta meno lavoro per l’allevatore, ma impone la massima attenzione dal punto di vista igienico, per la promiscuità tra animali giovani e adulti.

Dopo la nascita i capretti possono essere lasciati con le madri che li allattano e accudiscono, oppure allattati artificialmente con latte in polvere. In entrambi i casi lo svezzamento viene concluso in otto settimane.

L’allattamento naturale è l’ideale nel caso di un piccolo allevamento.


Come procedere con l’allattamento naturale del capretto

 Prima settimana. Madri e capretti vengono alloggiati nel settore della stalla a loro destinato, che deve essere provvisto di un’abbondante lettiera di paglia, aggiunta pulita giornalmente.

Dopo aver verificato che il capretto abbia assunto correttamente il colostro, il compito dell’allevatore è quello di sorvegliare ogni giorno che la madre si prenda cura della prole, per fare ciò si può marcare la madre e il piccolo nello stesso modo per essere sicuri che il capretto che venga allattato sia realmente il figlio.

 Nei primi giorni l’allattamento può non risultare ottimale, soprattutto se la madre allontana il piccolo o scappa quando questo prova a poppare. Occorre in questi casi verificare subito che la capra non abbia problemi alla mammella; l’insorgenza di una mastite può infatti rendere la poppata dolorosa per la madre.

Se invece non sono presenti lesioni mammarie conviene separare madre e capretto dal resto del gregge in modo che l’adozione possa avviarsi nel miglior modo, per favorire l’avvicinamento madre e figlio si può tenere ferma la capra durante la poppata, quando l’adozione è andata a buon fine è possibile riportare gli animali in gruppo.

Durante tutto il corso dell’allattamento naturale la capra deve essere controllata e nel caso abbia più latte di quanto il capretto riesca a berne va munta.

Seconda-terza settimana. Dalla seconda settimana di vita i capretti cominciano a interessarsi al foraggio che deve essere di ottima qualità e sempre a disposizione.

 Se si vuole accelerare lo svezzamento, dalla terza settimana di vita si può predisporre un piccolo box, accessibile solo ai piccoli, con del mangime da svezzamento in mangiatoia. Così facendo, in breve tempo, tutti i capretti impareranno per imitazione a mangiare la loro razione con voracità.

Quarta settimana. Dopo il primo mese di vita si può di iniziare a mungere, per farlo occorre separare i capretti dalle madri per la notte (immettendoli in un box dotato di greppia, mangiatoia, abbeveratoio e, all’occorrenza, di lampade a infrarossi per il riscaldamento).

La mattina, dopo l’unica mungitura giornaliera, i capretti vengono rimessi in gruppo.

Ottava settimana. Lo svezzamento si conclude all’ottava settimana di vita dei capretti quando ormai l’integrazione con il mangime ha raggiunto gradualmente i 200 grammi per capo al giorno. A questo punto le capre vengono munte due volte al giorno e i capretti spostati nella capretteria.

 Per poter ottenere uno svezzamento graduale si può per i primi giorni riunire i capretti con le madri dopo la mungitura avendo l’accortezza di non svuotare completamente la mammella, magari inizialmente lo si può fare sia alla sera che la mattina, per poi passare solo alla mattina e infine eliminare completamente il latte dall’alimentazione dei capretti.

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